Il livello sottile della lotta

di Francesco Citino

L’atmosfera diventa sempre più cupa! Il torpore a cui il fatuo benessere capitalistico ci aveva abituato si sta trasformando in una diffusa irritabilità, in sprazzi di collera, in molta confusione. L’improvviso peggioramento di una situazione agevole solo formalmente, rischia di fomentare le richieste sbagliate, ovvero il ritorno ad un fatuo benessere fatto di schiavitù, almeno quanto il nero futuro che si sta prospettando.

Ma come è possibile che non si comprenda, che sia possibile non imparare da momenti così dolorosi?

 È possibile qualora la risposta che l’attuale situzione stimola, sia manipolata, condizionata. Per spiegarlo meglio e tecnicamente occorre fare un esempio:

nella prossemica e nella comunicazione non verbale si sa molto bene che il mancato rispetto dello spazio vitale provoca nel soggetto/i irritabilità, nervosismo e probabile reazione collerica. È ciò che avviene quando in un corteo o in una manifestazione le forze dell’ordine per provocare scontri, spingono e ammassano la folla. Questa banalissima tecnica di ingegneria sociale o di biopolitica è un modo per influenzare il comportamento di uno o più individui.

(L’ingegneria sociale è proprio questo: un insieme di tecniche o di tecnologie che per scopi commerciali, pubblicitari, politici o quant’altro; provocano un influenza del comportamento collettivo.)

 Analogamente al succitato esempio, se si sommano la condizione economica che si sta vivendo, le conseguenze sociali che essa provoca, una nuova strategia della tensione e quant’altro si capisce che la condizione sta diventando per sempre più persone, sempre più asfissiante, insopportabile. È impensabile che il potere non tenga in considerazione che a tale “compressione”, a tale peggioramento possa corrispondere una o più azioni violente, da parte di una popolazione spaventata e allo stremo. È più facile pensare che la cosa non è solo prevista, ma anche desiderata.

 Tramite lo studio dell’ingengeria sociale non è dato sapere il perchè dell’utilizzo di alcune strategie da parte del potere. Le motivazioni sfuggono…ma in linea di principio si può supporre che una rivolta popolare, benché fisologica e fomentata, possa sortire un effetto particolarmente nefasto, in quanto polarizzerebbe il tessuto sociale, arrecherebbe divisione e caos, aizzerebbe la mano ferma e punitrice di un potere, che con la scusa di riportare l’ordine sarebbe quanto mai giustificato ad operare senza il consenso, o ancor peggio di nascosto (gli scontri ai vari G8 ne sono testimonianza).

La giusta risposta quindi sarebbe portare la lotta ad un altro livello, ponendo in atto pratiche che ci svincolino non solo dal sistema economico, ma anche dall’influenza e dal condizionamento che subiamo dalla società. Riportare la battaglia al nostro interno, per il risveglio della coscienza, per la salute interiore, in modo tale da costruire le basi per una nuova educazione, che affranchi dal potere e dalle sue spire.